Nell’organigramma aziendale sono presenti dipartimenti e professionalità dedicate al controllo di gestione. Grazie alla sua influenza sulla produttività e sulla redditività dell’organizzazione, la qualifica ufficiale – la Certificazione CCA o Chartered Controller Analyst – è oggi una delle denominazioni più rinomate del settore.

La funzione fondamentale dei responsabili del CCA è garantire il rispetto degli obiettivi aziendali nel breve, medio e lungo termine. Ciò include gli obiettivi finanziari e di produttività dell’organizzazione, per raggiungere i quali è necessario progettare e seguire un piano adattato alle sue esigenze.

Gli esperti di controllo di gestione hanno il compito, ad esempio, di monitorare il limite di budget, assicurandosi che il resto dei dipartimenti non superi le spese consentite e metta a rischio la redditività dell’azienda. In un certo senso, la salute finanziaria dell’organizzazione dipende dal buon lavoro di questi professionisti.

Per questo motivo, il cosiddetto controllore di gestione interviene anche nella predisposizione dei piani contabili e nella pianificazione finanziaria dell’operato aziendale. Si tratta quindi di una figura attiva, poiché non si limita a vigilare su bilanci e bilanci.

La razionalizzazione delle risorse e degli asset è fondamentale per la sopravvivenza di qualsiasi azienda. In questo senso, l’area di controllo gestionale partecipa al disegno di strategie in grado di mantenere la produttività desiderata, applicando anche le necessarie procedure di controllo.

Poiché la conoscenza è potere, il controllore di gestione raccoglie e analizza enormi quantità di dati, al fine di predisporre report con KPI e altri indicatori utili e misurabili nel tempo. Queste informazioni consentono al management di prendere decisioni migliori.

La comparsa di problemi e deviazioni dal piano stabilito rappresentano una minaccia continua per l’area di gestione del controllo, che deve considerare azioni di emergenza che aiutino a minimizzare i problemi.